domenica 12 luglio 2009

Amnesie urbane

E' importante sottolineare il carattere autorappresentativo della forma ad arcipelago frattale: la nostra civiltà l'ha costruita da sola per definire la propria immagine indipendentemente dalle teorie degli architetti e degli urbanisti. Spazi vuoti che ne determinano la figura sono i luoghi che più di ogni altro rappresentano la nostra civiltà nel suo divenire inconscio e molteplice.
Queste amnesie urbane non sono solo in attesa di essere riempite di cose, ma sono spazi vivi da riempire di significati. Non si tratta dunque di una non-città da trasformare in città, ma di una città parallela con dinamiche e strutture proprie che devono ancora essere comprese.

It's important to point out how the 'fractal archipelago' form is self-representative: our civilization builded that form by herself to define her own appearance regardless of architects and city planners theories. The empty spaces which determine her shape are the places which show more than anything else our civilization as changing in unconscious and manifold ways.
These urban amnesias are not only waiting to be filled with things, but they are alive spaces to be filled with meanings. We are not talking about a non-city to be transformed into a city, but about a parallel city with dynamics and structures of her own which still have to be understood.

Franco Careri, Walkscapes

Siate pragmatici: fateci sognare!

Non si riflette abbastanza su quel che salda fra loro i due sensi della parola simbolico: si tratta di quello che rimanda a un'altra cosa che non è qui, a qualcosa di più grande o di più elevato, e che riunisce le persone separate (il contrario dunque di diabolico, che separa quel che era riunito). L'ordine strutturante e prestabilito che ci precede, eccede, succede è anche l'elemento che ci permette di essere e di agire insieme. Traduzione: niente è capace di unire, al presente indicativo. Solo l'irreale unisce. Il sogno, un dio, l'età dell'oro o una società senza classi. Da qui la forza agglomerante delle leggende e l'effetto cristallizzante delle mitologie che ignorano le centrifughe economiche. Volete unire un Paese? Raccontategli una bella storia. Volete "riunire"? Fate decollare, sollevare, delirare.

Régis Debray, L'oscenità democratica

giovedì 2 luglio 2009

02.07.09: Deriva in piazza delle Cure / Piazza delle Cure drift/dérive

In data 02.07.09 Spazi docili ha effettuato una deriva in piazza delle Cure per documentare lo stato dello stabile dell'ex acquedotto, negli ultimi mesi più volte occupato da gruppi di studenti e sempre sgomberato a poche ore dall'occupazione stessa.
Spazi docili ha inoltre raccolto, presso il mercato delle Cure, nei pressi del quale si trova ubicato lo stabile in questione, diverse dichiarazioni, inerenti la struttura, le sue potenzialità e i suoi problemi. I video realizzati saranno presto visibili nella sezione video del nostro sito.
Al momento la parte del piano terra del fabbricato, dove si trovavano gli uffici dell'acquedotto, è stata serrata con grate in metallo per impedire l'accesso ai locali.

On July 2nd Spazi Docili [Docile Spaces] made a drift/dérive in the area of Piazza delle Cure (delle Cure square) to document the status of the former aqueduct building, which was squatted by students again and again in the last months and always cleared really fast.
Spazi Docili [Docile Spaces] also collected, in the Cure market nearby, some interviews about the building, its potential and its problems. These videos will be soon online in our website video section.
At the moment the accesses to the former aqueduct's offices, at the building low ground, were obstructed with metal grating.


Il sottopassaggio delle Cure - The Cure underpass.

Il portone dello stabile dell'ex acquedotto - The former aqueduct building main door.




L'interno dello stabile dismesso - Former aqueduct building interiors.

Una delle finestre serrate con grate metalliche - A window blocked with metal grating.

Zona dell'edifico ripresa dall'atrio adibito a rimessa del mercato, lato ferrovia - Former aqueduct building exteriors from the entrance hall, now used by the market, on the railway side.